E’ su iniziativa del nostro portavoce al Senato Stefano Lucidi (eletto in XIII circoscrizione Umbria) che in data 7 maggio il M5S ha depositato una mozione per applicare alle nomine dei consigli di amministrazione di società partecipate dallo Stato (vedi Finmeccanica) princìpi di trasparenza e meritocrazia. La mozione che alla fine è stata ritirata perchè il Movimento 5 Stelle ha deciso di votare una mozione congiunta che ha accolto 10 dei 12 emendamenti proposti dai nostri portavoce va nella direzione di garantire maggiore trasparenza nella gestione delle società partecipate. La direttiva ispirata alla mozione ed emanata d’intesa con la Presidenza del consiglio dei Ministri fornisce al Dipartimento del Tesoro individua i criteri di eleggibilità e gli indirizzi da osservare nelle procedure di selezione dei componenti degli organi di amministrazione delle societaà direttamente o indirettamente controllate dal Ministero. La trasparenza - uno dei punti fondamentali del programma del Movimento 5 stelle - ne è il punto cardine: gli emendamenti passati andavano nella direzione di chiedere l’individuazione di precisi indirizzi per la remunerazione dei vertici aziendali; il rafforzamento dei requisiti di onorabilità e di rispettabilità degli amministratori; si prevede l'ineleggibilità', nel corso del mandato e la decadenza automatica per giusta causa, in caso di condanna, anche in primo grado, o di patteggiamento per gravi reati e l’ineleggibilità anche a seguito del mero rinvio a giudizio. Si introducono, inoltre, specifici parametri per la valutazione della competenza professionale e dell'esperienza dei candidati sia per le societa' direttamente controllate dal Ministero - per le quali è prevista l’istituzione di un Comitato di garanzia il cui funzionamento non comportera' oneri per la finanza pubblica - sia per quelle controllate in modo indiretto. Il Dipartimento del Tesoro, nelle assemblee delle societa' convocate per l'approvazione dei bilanci, raccomanderà agli amministratori di adottare politiche di remunerazione aderenti alle best practices internazionali, ma che tengano conto delle performance aziendali e siano in ogni caso ispirate a criteri di piena trasparenza e di moderazione dei compensi, alla luce delle condizioni economiche generali del Paese.